In questi giorni mi sto dedicando a intrattenere rapporti con un ente della PA. L’esperienza si fa sempre più interessante e ricca di spunti do riflessione.
Il primo fatto inconfutabile è che la PA ti vuole bene, di un amore viscerale, quasi possessivo. Non ci sta ad un rapporto occasionale. Non si accontenta dell’avventura di un singolo appuntamento, no. Esige il massimo dell’attenzione al punto di indurti quasi a non fare altro che dedicarti a lei. Non è commovente? Che importa se hai lavoro, famiglia o altri interessi? Devi stare con lei.
Che ci volete fare… è fatta così.
La seconda cosa importante è che un ente non si fida di quello che dicono altri enti… ti vuole conoscere di persona e da capo. Quindi per uscire con la PA bisogna sempre avere le carte in regola. Tutto in più copie… se vuoi ottenere qualcosa da lei.
Ciò che conta è che alla fine il rapporto dà grandi soddisfazioni. Oggi per esempio ho parlato con ben 2 persone e, dopo aver ricevuto un ulteriore appuntamento, mi hanno dato i compiti da fare a casa: la PA non è mai sazia do lettere d’amore. Che volete farci…
Per finire bisogna essere cavalieri con la PA e, qualunque cosa accada, a qualunque appuntamento, bisogna che paghiamo noi. E CHE C… I VOLETE FARE…